La Regione Lazio approva il piano casa “sostenibile”
di Francesco Paolo Pellegrino
Il 16 luglio scorso è stato approvato dalla giunta della Regione Lazio il piano casa, ora il provvedimento passa al consiglio per l’approvazione definitiva. I 23 articoli della legge vogliono essere, secondo quanto ha affermato lo stesso presidente Piero Marrazzo, un manifesto di strategia politica basato sulla sostenibilità ambientale, le energie rinnovabili e l’housing sociale. Ma andando nello specifico, le norme consentono agli edifici monofamiliare o plurifamiliari, non ricadenti in aree vincolate o nei centri storici, un ampliamento delle cubature del 20%, per un limite massimo di 200 mc e soltanto in orizzontale. Se, invece, si demolisce e ricostruisce un fabbricato fatiscente o comunque degradato, la cubatura in fase di ricostruzione può essere aumentata del 35%. La percentuale arriva sino al 50% se si demolisce un manufatto situato in una zona di valore naturalistico e paesaggistico come le coste ed i parchi, ricostruendo ovviamente in altra zona. Per la riqualificazione delle zone periferiche e disomogenee, il premio cubatura è del 40%. Queste norme dovrebbero facilitare anche operazioni di “housing sociale”, in quanto l’Ater potrebbe demolire e ricostruire, aumentando le cubature e ricavando, quindi, un maggior numero di alloggi. Come afferma l’assessore alla casa, Mario Di Carlo, verrà costituito un albo al quale potranno iscriversi operatori sia pubblici sia privati che però accettino le regole dell’housing sociale. L’obiettivo è di realizzare degli alloggi secondo i criteri della bioedilizia da affittare a canoni “sociali” cioè calmierati. Se l’inquilino vorrà potrà riscattare l’alloggio trasformando l’affitto in rata di mutuo, facilitato in questo da un protocollo di intesa che la regione dovrebbe stipulare con le principali banche. La legge, insomma, dovrebbe essere un volano di ripresa per l’economia laziale anche grazie ad una semplificazione delle procedure amministrative, ma ci sono alcuni punti critici: gli ampliamenti solo in orizzontale e sino ad un massimo di 200 mc sicuramente incideranno nella perdita di verde e molti quartieri costituiti da edifici a villette vedranno ridotti i propri giardini, con una chiara incidenza sulla già pessima qualità dell’aria; Bene la riqualificazione delle periferie degradate, ma anche li non sarà facile trovare dei suoli in cui è possibile ampliare del 40% visto che oramai l’intero anello esterno degli agglomerati cittadini appare ormai saturo.
Energie Rinnovabili: per saperne di più
di Francesco Paolo Pellegrino
Dal primo luglio 2007 c’è stata la liberalizzazione del mercato italiano dell’energia elettrica, cioè si è data la possibilità ai cittadini di stipulare un contratto con un operatore diverso da quello solito e a condizioni più convenienti.
Certo il passo è stato importante ed in linea con le indicazioni dell’Unione Europea che vede nelle fonti di energia rinnovabile il solo modo per ridurre le notevoli emissioni di anidride carbonica tutt’oggi presenti nell’ambiente
In effetti già con il trattato di Kyoto si è sottolineata la necessità di porre rimedio all’eccessivo inquinamento atmosferico, indicando nel 20% la soglia di riduzione di CO2 per l’Italia, limite da raggiungere entro il 2020.
Il problema per il cittadino-consumatore è però quello di capire quale è l’offerta più conveniente, quale il fornitore più “sostenibile”.
Enel, ad esempio, con l’offerta Energia pura, blocca per due anni il prezzo dell’elettricità e ne garantisce la provenienza da fonti rinnovabili, quindi sino al 2010 il costo della bolletta non aumenta.
Alcuni pacchetti, sempre di Enel, legano, però, il prezzo dell’energia all’orario di fruizione della stessa, cioè se utilizzo energia dalle 19.00 alle 8.00 del mattino un kwh costa 8,7 centesimi, mentre per le ore del giorno costa 13,3 centesimi.
ECO Emmepie Sicura XL è, invece, uno dei nuovi produttori che si sono affacciati sul mercato; la sua offerta è quella di bloccare il prezzo per due anni e di far pagare un kwh 10,25 centesimi.
Edison propone uno sconto del 20% se si sottoscrive un contratto entro la fine dell’anno, ed inoltre si rivolge con delle vantaggiose offerte anche al mercato delle cosiddette partite IVA, cioè professionisti e piccole aziende sempre più sensibili verso le tematiche ambientali.
Bisogna anche dire che le famiglie che hanno scelto fin ora un pacchetto verde sono appena 1% dei consumatori, secondo quanto affermano alcune stime, quindi una netta minoranza.
Se il trend però aumentasse, come del resto è auspicabile, il mercato elettrico nazionale potrebbe non essere pronto a far fronte alle aumentate richieste, a causa anche dei costi più alti delle rinnovabili.
Bisogna ,quindi, rivoluzionare il modo di pensare e calcolare, oltre che i costi industriali, anche quelli ambientali.
In poche parole è vero che un kwh di energia prodotta col petrolio, con il carbone o col gas naturale costa nettamente di meno, ma è anche vero che quel kwh è molto più nocivo per l’ambiente e, quindi, per la nostra salute, con ricadute sulla collettività anche in termini di spese mediche.
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CASA DA ARTISTA
foto di Masao Yamamoto
dal corriere della sera (atcasa.corriere.it)
Tango è a nord di Kyoto, affacciato sul mare che separa il Giappone dalla Cina, ed è conosciuto per la stagione rigida, le grandi nevicate e la corrente fredda del suo mare.
Ma questa piccola città è nota soprattutto per la produzione del tessuto di seta, una fama che deriva dai tempi in cui Kyoto era la capitale, nonché la città più elegante del Giappone.Artista e tessitore di kimono,Tsutsumi vive qui ma è originario di Kyushu, un’isola a sud del Paese.
Ha studiato pittura a Tokyo e si è trasferito a Tango più di vent’anni fa, da studente universitario. Per tingere il tessuto bianco di seta (“chirimen”) con cui crea preziosi kimono, questo artista setaccia i boschi in cerca di foglie, cortecce e radici da cui estrae i pigmenti, poi tesse i fili su un vecchio telaio con l’aiuto della moglie Kaori. Tsutsumi e Kaori vivono in una casa di legno che un tempo era un dormitorio per le dipendenti femminili di un’industria tessile, risistemata da loro in un anno di intenso lavoro, utilizzando materiali di recupero.
Tsutsumi ama molto il senso del termine giapponese “mottainai”, traducibile come “perdere il vero carattere delle cose”. Una parola oggi usata soprattutto dagli anziani, quando si lamentano perché viene buttata la carta da imballaggio senza neanche riflettere sulla possibilità del suo riutilizzo.
«Nell’arco degli anni, soprattutto quando il Giappone ha iniziato a crescere economicamente, il senso di “mottainai” è stato frainteso e collegato ai concetti di povertà o di tirchieria. Il vero significato è rispettare la vita di ogni cosa, accompagnarla fino alla fine della sua esistenza finché scompaia la sua sostanza », spiega Tsutsumi, che applica anche alla sua arte questo prezioso insegnamento.
Quando i suoi kimono esauriscono l’uso di indumento, diventano copriletto, poi fodera di cuscino e infine straccio. Quando la trama è consunta, lui la disfa e ne riutilizza il filo per un nuovo tessuto.
Questa coppia di artisti-artigiani ama il luogo dove può sentire il messaggio della natura e ha un grande rispetto dei materiali che respirano, come il legno, la terra e la carta. «Siamo riusciti a organizzare uno spazio piccolo in maniera molto flessibile. Ci siamo ispirati alle case “machiya” (le tipiche abitazioni a schiera strette e lunghe della Kyoto del 1700) e abbiamo utilizzato i divisori tradizionali “shoji”», le porte scorrevoli con telaio di legno e ante di carta bianca traslucida.
Atika, la prima casa interamente ecosostenibile a Roma
di Francesco Paolo Pellegrino
Nei pressi dell’auditorium parco della musica è stato installato per la prima volta a Roma un modello di casa intelligente ad alto risparmio energetico.
Il suo nome è Atika ed è stato progettato da Velux, azienda leader nel settore dei serramenti per tetti, e sponsorizzato da Roma Energia.
L’obiettivo del prototipo è quello di fornire un alto comfort abitativo coniugato ad un bassissimo uso di risorse energetiche, addirittura meno del 75% rispetto ad un’abitazione normale.
Il progetto della casa ricalca quello della domus romana, casa mediterranea per eccellenza.
Gli spazi interni, infatti, sono introversi, cioè affacciano su di un patio centrale, che divide la zona giorno dalla zona notte.
La copertura è costituita da un insieme di falde a diversa inclinazione, in modo da catturare e filtrare la luce in base alle ore del giorno ed alle stagioni, mentre i vetri sono schermati in modo tale da impedire il surriscaldamento solare d’estate e potenziare l’isolamento durante l’inverno.
Sul tetto sono installati dei collettori solari in modo da produrre acqua calda sanitaria e riscaldamento.
Colpisce inoltre l’estrema flessibilità degli ambienti che possono essere aperti completamente oppure chiusi a seconda delle condizioni climatiche esterne.
Se si pensa ad un’abitazione ad alto risparmio energetico come a qualcosa di scomodo e sgraziato visitando Atika si cambia subito idea.
Gli interni sono di una eleganza minimale, gli arredi progettati sin nel minimo dettaglio, il colore bianco delle pareti è spezzato soltanto dal grigio del pavimento e dal verde dei tappeti, mentre l’uso di lampade da terra, posizionate negli angoli, rende l’illuminazione artificiale soffusa e calda.
ROMA
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